Né troppu bona di manciari, né troppu tinta di ittari

Né troppu bona di manciari, né troppu tinta di ittari
Né troppo buona da mangiare né troppo cattiva da buttare

Come definire una persona mediocre, ma talmente mediocre da non avere abbastanza qualità per essere apprezzata né così gravi difetti per essere disprezzata? Il siciliano ricorre alla metafora del cibo: quando il suo sapore non è così buono da invogliarci a mangiarlo, né così cattivo da spingerci a buttarlo, non sappiamo cosa fare e finiamo per lasciarlo lì a marcire. Attenzione, dunque, meglio stare da una parte che da nessuna parte!

fico d'india - Cucina di Sicilia

2 pensieri su “Né troppu bona di manciari, né troppu tinta di ittari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *